La maglia per un tifoso è tutto: è identità, appartenenza, identificazione, sogno, poesia e speranza. Più una maglia resiste nel tempo, portando alla luce i colori della storia della società, più riscuote successo tra i tifosi che amano inseguire le certezze legate alla propria squadra. Per il Guidonia, da tre anni a questa parte, la prima maglia è sempre la stessa.
E’ in Inghilterra che le società decidono di bloccare per tre campionati la casacca per invogliare all’acquisto della tenuta ufficiale i sostenitori, consapevoli del fatto di avere una maglietta “alla moda” per 36 mesi. In Italia, invece, ogni anno lo sponsor tecnico cambia la divisa creando anche l’attesa per la nuova tenuta. Una tattica annientata dalle bancarelle abusive sempre presenti al di fuori dallo stadio e pronte a regalare un “fac-simile” a basso costo.
Nessuna novità e tradizione in bella vista per il Guidonia 2013/2014 che scenderà in campo con la maglia rossa dai richiami gialli della Royal, con lo stemma della società vicino al cuore e non potrebbe essere altrimenti. Anche la maglia, come molti giocatori della rosa, andrà a caccia del riscatto in questa stagione dopo la retrocessione di quella passata. E’ sbagliato, però, etichettare la divisa che oltre al 16° posto dello scorso torneo è stata protagonista di tre piazzamenti di assoluto valore: 5° posto in Eccellenza nel 2011/2012, ottavi di finale della Coppa Italia nello stesso anno e quarti di finale nel 2012/2013.
Probabili novità, invece, per la seconda maglietta che nelle scorse annate ha portato in risalto il colore giallo lasciando alla terza l’onore della “camiseta blanca” come amano dire in Spagna.
Questa maglia, la nostra, con 60 anni di storia, da onorare “ogni maledetta domenica” deve essere portata con orgoglio, cuore e coraggio in giro per i campi della Promozione perché non è la categoria a fare la differenza e neanche la meta ma quello che si prova durante il viaggio, nel nostro caso durante le battaglie da novanta minuti.
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