lunedì 5 novembre 2012
Il "day after" è nero, ma il futuro ci aspetta
Il "day after" di Real Monterosi-Guidonia 3-0 è uno di quei giorni difficili dove tutto sembra nero e la luce in fondo al tunnel è lontana, molto lontana. Non è questo il Guidonia che cerchiamo, non è questo il nostro Guidonia. Per carità, di partite brutte e passaggi a vuoti la nostra storia è piena, come è piena la storia di tutte le squadre. Anche perché gli impegni sono tanti e difficili ed è normale faticare a rispondere colpo su colpo ad avversari più attrezzati. Diciamolo, siamo anche un po' stanchi. Nove anni consecutivi in Serie D hanno tolto energie e la rincorsa della scorsa stagione è stata epica anche se in pochi la ricordano. Eppure non è (ancora) tutto da buttare. Questo Guidonia pieno di toppe (vedere Brunetti e D'Alessio in tribuna prima della partita mi ha subito fatto domandare a me stesso perché 60 chilometri di trasferta per un risultato scontato?, nda) ha ancora la possibilità di salvare la stagione con un quarto di finale di Coppa Italia degno di questo nome e 24 gare di campionato da affrontare con umiltà e massimo impegno. Dall'anno prossimo si vedrà, la gestione del "Comunale" di Guidonia, è inutile nasconderlo, potrebbe ridare lo slancio giusto al presidente Giuseppe Bernardini o al prossimo patron. Intanto fuori l'orgoglio, una cosa che non si compra e non si deve mostrare per questioni economiche. L'orgoglio è quella cosa che ti fa stare in piedi anche dopo quattro partite senza segnare, anche dopo un derby perso con due gol annullati e una mancata espulsione negli avversari, anche dopo uno 0-3 in trasferta. Cuore, orgoglio e coraggio sono le nostre caratteristiche, sono nel nostro Dna, sono tutto quello che resta a questo stanco e appassito Guidonia. Restiamo aggrappati al presente con tutte le nostre difficoltà e guardiamo con fiducia al futuro: noi siamo sempre il Guidonia.
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