Il penalty, questo sconosciuto. Dopo 27 giornate di campionato il Guidonia ha il record, poco lusinghiero, di non aver ancora ricevuto un calcio di rigore a favore in questa stagione. I 28 gol realizzati, quindi, sono arrivati tutti su azione o da calcio da fermo fuori dai sedici metri. Di certo le occasioni non sono mancate, ma evidentemente ai direttori di gara la possibilità non è piaciuta. Tra i casi più eclatanti il fallo subito da Benedetti nel derby d'andata con il Villanova, match poi chiuso in parità e senza realizzazioni, e l'intervento ai danni di Ognibene nell'ultima sfida con il Montefiascone al 45' del primo tempo con gli ospiti in vantaggio di una rete. L'ambiente poco “caldo” del Comunale rispetto ad altre piazze dove il tifo è più condizionante per la direzione di gara, forse influisce sulle decisioni anche se nessuno vuole credere a questa ipotesi che dimostrerebbe solo la mancanza di personalità di giovani arbitri che rappresentano il futuro della categoria. Per una squadra che sta lottando per la salvezza e che è in ritardo di classifica di due punti rispetto ai play out, la mancanza di rigori è sicuramente un fatto penalizzante. I sostenitori del Guidonia, tanto per rendere chiara l'idea, giunti ad aprile non conoscono neanche il nome del rigorista. Noi, da osservatori, possiamo ipotizzare come candidato all'esecuzione uno tra il centrocampista Fabrizio Borghi e l'attaccante Angelo Pangrazi. In attesa di vedere il termine della maledizione, consigliamo ai giocatori di tornare ad allenarsi sul tiro dagli undici metri al termine degli allenamenti perché prima o poi, ne siamo sicuri, l'occasione arriverà. La società giallorossoblù, intanto, chiede più attenzione in vista dei prossimi incontri. Davanti ad un fallo da rigore c'è poco da pensare, il fischio deve essere forte e netto, da una parte e dall'altra.
Lolli e Sbraglia discutono con l'arbitro |
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