Il giorno dopo la sconfitta di Valmontone pubblichiamo le riflessioni dell'allenatore Ottavio Insogna, tecnico della prima squadra dell'Acd Guidonia Montecelio:
"Il mio pensiero, riguardo questo brutto periodo, è rivolto soprattutto ai collaboratori, ai calciatori e non di meno importanza alla società che in questo momento rappresento.Dopo un’ulteriore brutta sconfitta (in casa: Guidonia-Vis Subiaco 2-3) lo stato d’animo che si respirava non era dei migliori. Il pomeriggio all’indomani della sconfitta con la Vis Subiaco c’è stato un lungo confronto con la squadra, e sono usciti fuori tutti i pensieri e tutte le impressioni di ogni calciatore. Questa seduta doveva servire per conoscerci meglio, per cercare di ottenere il massimo da ognuno di noi per raggiungere quegli obiettivi prefissati ad inizio stagione. La squadra, nel complesso, ha evidenziato un buon calcio, ordinato, veloce, coordinato nelle sue forme, attento, solo per 30’ circa. Il contesto è cambiato qualche minuto prima della realizzazione del Vis Subiaco, quando tutto sembrava già scontato. Questa è la parola chiave che ci ha penalizzato. Nell’intervallo della prima frazione di gioco i ragazzi erano tranquilli, sebbene esternassero problematiche che durante la prima frazione di gioco avevo cercato di far comprendere, a qualcuno di loro, per ovviare alla superiorità numerica che si manifestava soprattutto sulla nostra fascia sinistra in fase difensiva. Questo però mi ha allarmato, in quanto non si erano mai preoccupati di una lettura temporale o perlomeno non l’avevano mai esternata. Questo è stato il classico sintomo di preoccupazione che, in seguito, si è trasformato in una totale confusione mentale che ha comportato, alla fine, la sconfitta. Di queste flessioni ce ne sono state diverse durante questa prima fase di campionato, sebbene in alcune circostanze abbiamo sopperito con singole prodezze.Mi sono reso conto nel tempo, e di questo ne ho parlato con la squadra, che sebbene avessero:
· grandi capacità tecniche (affinate in questo periodo di lavoro);
·
buone capacità di apprendimento tattico;
· buona
anticipazione, soprattutto in lettura visivo/reattiva;
· ottime
capacità fisiche (colmate, ottimizzate nel periodo trascorso fino ad ora);
· poca
ingenuità (e non voglio, appositamente, parlare di esperienza),
hanno mostrato, altresì, poco carattere calcistico che
andrebbe a colmare quei cali di concentrazione, motivo per cui sono arrivate le
sconfitte o i pareggi.Certamente la società e qualche
tifoso ha ben diritto di criticare o avanzare proprie rimostranze di perplessità
nei confronti del sottoscritto e della squadra. Ciò però va in contrasto
con quelle volte in cui abbiamo mostrato il nostro valore e non è stato
apprezzato con la stessa enfasi con cui si critica. La società essendo ben
salda, mi ha lasciato lavorare, pur sapendo le difficoltà in cui,
personalmente, incorrevo. A me piacciono
le sfide. E’ uno stimolo continuo quello di:
· studiare;
· aggiornarsi
quotidianamente;
· imparare
altre forme di pensiero;
· confrontarsi;
· meditare;
per far si che il proprio bagaglio tecnico-umano abbia sempre linfa nuova per migliorare nel tempo.Inoltre il Guidonia Montecelio ha il
preciso dovere nei confronti di tutta la cittadina, dei tifosi e non tifosi,
dei media, di ben figurare dopo diverse
annate, purtroppo andate male. Comprendo altresì la profonda amarezza quando i
risultati non arrivano e le reazioni, a volte anche esagitate, sono dettate
dalla PASSIONE, quella VERA, GENUINA.L’esemplarità dei ragazzi in
seduta tattico/interlocutoria ha manifestato innumerevoli elementi di studio e
di interesse nel sottoscritto. Sono emersi diversi aspetti che, mi auguro,
siano la chiave di svolta di questo splendido contesto.Qualcuno ha parlato di
· amicizia. Per meglio comprendere, ottima amicizia fuori dal campo, poca amicizia dentro il rettangolo di gioco (l'amicizia viene intesa e percepita come un rapporto alla pari, basato sul rispetto, la stima, e la disponibilità reciproca);
· umiltà.
Nei confronti dell’avversario e del campionato in essere, nonché personale;
· carattere.
Nei reciproci intenti è fondamentale avere la serenità e la forza di
contrastare le avversità che si presentano all’interno di una gara, salendo in
cattedra in forma corale e coesa.
Insomma ci sono tutti gli elementi
per risalire la china in un campionato che ad oggi, a mio avviso non ha detto
molto e noi tutti vogliamo dire la nostra con più forza, intelligenza ed
enfasi.Questi miei pensieri li riporto per
tutti i ragazzi, collaboratori che quest’anno sono presenti e taluni transitati
nel Guidonia Montecelio. Alla società, tutta, che ancora oggi ha la pazienza di
attendere la sperata svolta di questa squadra che sono certo non tarderà a
manifestare.
Oggi 13 gennaio 2014 riparliamo di
una deprimente sconfitta con il Valmontone per 2-1. Il mio disappunto, la mia
delusione è manifesta a 360°. Ho ricevuto diverse telefonate di persone vicine
e non, che hanno rivolto parole di conforto, di esortazione a proseguire ciò
che è stato costruito, in quanto è evidente un blocco mentale da parte della
squadra. Oggi, sino a quando la società mi darà mandato di allenare questo
gruppo, lotterò con tutte le forze, ed anche più, trovando quelle soluzioni
psicologiche che devono e categoricamente dovranno far cambiare passo a questo
gruppo".
Firmato Ottavio Insogna.
"Il mio pensiero, riguardo questo brutto periodo, è rivolto soprattutto ai collaboratori, ai calciatori e non di meno importanza alla società che in questo momento rappresento.Dopo un’ulteriore brutta sconfitta (in casa: Guidonia-Vis Subiaco 2-3) lo stato d’animo che si respirava non era dei migliori. Il pomeriggio all’indomani della sconfitta con la Vis Subiaco c’è stato un lungo confronto con la squadra, e sono usciti fuori tutti i pensieri e tutte le impressioni di ogni calciatore. Questa seduta doveva servire per conoscerci meglio, per cercare di ottenere il massimo da ognuno di noi per raggiungere quegli obiettivi prefissati ad inizio stagione. La squadra, nel complesso, ha evidenziato un buon calcio, ordinato, veloce, coordinato nelle sue forme, attento, solo per 30’ circa. Il contesto è cambiato qualche minuto prima della realizzazione del Vis Subiaco, quando tutto sembrava già scontato. Questa è la parola chiave che ci ha penalizzato. Nell’intervallo della prima frazione di gioco i ragazzi erano tranquilli, sebbene esternassero problematiche che durante la prima frazione di gioco avevo cercato di far comprendere, a qualcuno di loro, per ovviare alla superiorità numerica che si manifestava soprattutto sulla nostra fascia sinistra in fase difensiva. Questo però mi ha allarmato, in quanto non si erano mai preoccupati di una lettura temporale o perlomeno non l’avevano mai esternata. Questo è stato il classico sintomo di preoccupazione che, in seguito, si è trasformato in una totale confusione mentale che ha comportato, alla fine, la sconfitta. Di queste flessioni ce ne sono state diverse durante questa prima fase di campionato, sebbene in alcune circostanze abbiamo sopperito con singole prodezze.Mi sono reso conto nel tempo, e di questo ne ho parlato con la squadra, che sebbene avessero:
· grandi capacità tecniche (affinate in questo periodo di lavoro);
· studiare;
· amicizia. Per meglio comprendere, ottima amicizia fuori dal campo, poca amicizia dentro il rettangolo di gioco (l'amicizia viene intesa e percepita come un rapporto alla pari, basato sul rispetto, la stima, e la disponibilità reciproca);
Firmato Ottavio Insogna.
L'allenatore Ottavio Insogna |
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